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Vino, lockdown e Fase 2: il boom delle vendite online

Vino, lockdown e Fase 2: il boom delle vendite online

Leggere i dati sulle vendite di vino online a partire da marzo 2020 significa prendere atto di un’evidenza: gli italiani non rinunciano mai al piacere di un buon calice, soprattutto se bisogna rendere più piacevole la permanenza in casa dovuta alla quarantena.

La tendenza era già in atto, ma il lockdown è stato – in questo caso – un fattore di accelerazione. L’on-line si è dimostrato il primo canale di vendita per ogni tipologia di vino, da quelli di consumo quotidiano alle fasce medio-alte. Un’indagine di mercato condotta da Tannico, l’enoteca online più grande d’Italia, mostra un aumento del 100% dei volumi acquistati, un +10% nella frequenza d’acquisto e un +5% nella quantità di bottiglie per ogni ordine effettuato rispetto al mese di febbraio 2020. Tra le etichette più ricercate: i rossi siciliani (+50%) il Chianti Classico (+30%) e il Barbera piemontese, nelle sue tre tipologie (+15%).

Una tendenza evidenziata da tutti i principali operatori marketplace del vino. “La crescita di queste settimane è stata eclatante – dice Mauro Bricolo, country manager Italia di Vivino, al Gambero Rosso magazine – parliamo, solo a marzo, di un aumento del 100% sulle vendite rispetto al mese precedente.” Conferme del percorso inarrestabile che si è ormai avviato provengono anche da Andrea Bianchi di Enosocial, app che mette in contatto cantine e clienti finali: “L’e-commerce è esploso – dice Bianchi, intervistato da Wine News – i nostri dati di marzo 2020 ci dicono di una crescita degli ordini del +173% sullo stesso periodo del 2019, addirittura di un +594% di bottiglie vendute e di un +170% di fatturato. È un trend esponenziale che vedevamo già nei mesi scorsi, e che chiaramente si è rafforzato con questo problema del coronavirus.”

La crescita delle vendite online nel vino non sembra però essere legata solo al periodo di emergenza. Tutt’altro. Gli addetti ai lavori sostengono che stiamo per assistere a un vero cambio di paradigma, a partire già da questa Fase 2: “L’e-commerce è bello, veloce, divertente – aggiunge Mauro Bricolo di Vivino – tutte cose che puoi capire dopo averle provate personalmente. E dopo aver provato, difficilmente si smette.” Parole cui fanno eco quelle di Stefano Pezzi, responsabile del marketplace Xtrawine: “Non sono tanto i numeri dell’e-commerce oggi a dover far riflettere, quanto il cambio di mentalità che sta avvenendo. Lo stato di emergenza è stato un acceleratore di ciò che sarebbe comunque successo in tempi meno rapidi: lo spostamento delle vendite dall’off all’online. Quando tutto tornerà alla normalità, nulla sarà come prima perché ormai si saranno aperti nuovi orizzonti: chi ha iniziato a comprare via web, trovandosi bene continuerà a farlo e anche le aziende dovranno confrontarsi con quella che, fino all’altro giorno, consideravano una realtà ostica.”

Che le aziende vinicole fossero ormai consapevoli della necessità di implementare il digital nelle proprie strategie comunicative, è un dato che risultava già evidente ben prima del lockdown. Secondo i dati forniti da Coldiretti, l’export enogastronomico italiano ha fruttato, nel solo 2019, qualcosa come 44,6 miliardi di Euro. Ed è difficile pensare di potersi far conoscere all’estero, o esportare i propri prodotti in un mercato così competitivo, se non si dispone di un’adeguata Corporate Identity digitale. Anche per questo, sempre più aziende vitivinicole stanno puntando su e-shop online proprietari, che rispetto ai marketplace tradizionali presentano ulteriori vantaggi.

Secondo uno studio condotto da Buy Wine e Regione Toscana, in collaborazione con PromoFirenze, i vantaggi di un e-commerce nativo per le aziende vinicole sono da ricercare nella personalizzazione avanzata dell’offerta, nella fiducia generata nel cliente e nell’assente competizione interna che è invece tipica dei marketplace.

Prendiamo, a titolo di esempio, un caso molto vicino. Quello di un nostro cliente: Carpineto. Una delle aziende simbolo del vino italiano nel mondo con le sue cinque tenute in Toscana, ognuna legata a doppio filo con le grandi denominazioni come il Brunello di Montalcino, il Chianti Classico e il Nobile di Montepulciano, oltre ai Super Tuscan, i grandi Cru, fino a prodotti innovativi come il Dogajolo. Una varietà d’offerta di notevoli proporzioni, che sull’e-commerce nativo può estendersi in tutta la sua proposta. Dalle annate più ricercate, come i Nobile di Montepulciano premiati da Wine Spectator, fino alle etichette di consumo quotidiano, l’e-shop aziendale offre innumerevoli punti di contatto col consumatore finale. Non solo vendita del prodotto, ma anche informazioni sulle annate, sconti personalizzati, percorsi di degustazione, abbinamenti consigliati. Proprio come fossimo all’interno di un’enoteca, dove poter soffermarsi e pregustare il vino prima ancora di versarlo nel calice.

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